Scarlett. Il bacio del demone (Italian Edition) by Barbara Baraldi

Scarlett. Il bacio del demone (Italian Edition) by Barbara Baraldi

autore:Barbara Baraldi [Baraldi, Barbara]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-05-06T22:00:00+00:00


xliii

Toc, toc!

Negli auricolari, un battere fuori sincrono con la canzone. Stanotte non riesco proprio a dormire. Mi sono girata e rigirata per ore tra le coperte. Ho persino cercato di contare i coccodrilli. Pensavo che avrebbe funzionato meglio che con le pecorelle, ma niente da fare. Così ho acceso la lampada a forma di luna e mi sono messa a leggere Siddharta di Herman Hesse con una playlist di sottofondo.

— La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell’aria e scende ondeggiando al suolo — leggo. — Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c’è vento che li tocchi, hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino. — Questa la devo assolutamente sottolineare. Mikael per me è una stella fissa, la sua luce splende nel mio cuore. Nonostante le difficoltà, sembra sempre sapere dove vuole andare. Ha dentro di sé il suo cammino, mentre io ho ancora tanta strada da fare. Mi sento una piccola foglia traballante, e a volte basta un soffio di vento troppo forte per ferirmi.

Cerco la matita viola che tengo di solito sul comodino, ma non la trovo. Forse sotto il letto? Tolgo gli auricolari e mi libero dalla coperta. Mi aggrappo alla sponda del materasso e tuffo la testa sotto il letto, i capelli spazzano il pavimento. Un dinosauro di Marcolino e il libro di Storia. Ecco dov’era finito! Nessuna traccia della matita.

Toc, toc, toc!

Sobbalzo. Alzo la testa di scatto e guardo allarmata in direzione della finestra.

Vincent? Mi mollo un pizzicotto sulla coscia. Ahia! Non sto sognando. È seduto sul pergolato e guarda dentro, facendomi cenno di raggiungerlo.

Pensieri contrastanti: “Io questo lo ammazzo!” e “Oddio, indosso un pigiama extrasize con gli ippopotami!”

Mi avvicino, scalza, e apro un centimetro di finestra. — Ma sei pazzo? E come cavolo hai fatto a salire fin quassù?

Fa un sorriso malizioso. — Carino, il tuo pigiama. — Apro un po’ di più, solo per tirargli un pugno sulla spalla.

— Non dovresti essere qui. A proposito, da quanto sei qui? Bussare a quest’ora! Se i miei ti scoprono crederanno che… oh, non posso pensarci! — Divento rossa come una fragola.

— I tuoi dormono come due locomotive. E non mi sarei avvicinato se non avessi visto la luce accesa.

— Non è una scusante!

— Mi fai entrare, o devo rimanere fuori? Non è molto comodo, qui.

— Non ci provare nemmeno. Tu resti sulla tettoia. E ringrazia se non chiamo i carabinieri!

— Vieni al mare con me domenica mattina? — chiede con disinvoltura.

— Cooosa?! Ma tu sei completamente ammattito! Adesso mi spieghi cosa stai tramando!

— E io che mi aspettavo delle scuse, dopo che hai buttato il mio giubbotto dal secondo piano del San Carlo! Ho dovuto recuperarlo tra le foglie secche e le fan che se lo stavano litigando a morsi.

— Il solito narcisista! Io non verrò mai al mare con te! — Scandisco “mai” come per inciderlo nella roccia.

— Ti devo ancora quella spiegazione. — La sua espressione si fa seria.



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